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Si sono conclusi nei giorni scorsi i lavori del Congresso annuale dell’Unione Internazionale degli Avvocati (UIA), che quest’anno si è svolto via web per le restrizioni imposte dalla pandemia.
I lavori, che si sono svolti nell’arco di 5 giorni, sono stati come tradizione articolati tra le attività in sessione plenaria e le attività delle 43 commissioni tematiche. Tra di esse, quest’anno la Commissione ”Administrative and Regulatory Law” si è occupata quest’anno di approfondire in un’ottica comparata il tema del “Public-Private Partnerships”.
La relazione sullo stato dell’arte in Italia è stata tenuta dall’Avvocato Marco Mariani, partner dello Studio Legale Associato Catte Mariani, con sedi a Firenze e Roma.
L’UIA, fondata a Parigi nel 1927, conta oggi circa 2 milioni di avvocati provenienti da oltre 110 Paesi. È un’organizzazione globale e multiculturale dedicata alla professione legale, con lo scopo di facilitare lo sviluppo professionale, la formazione continua e la creazione di un efficace network di contatti professionali, nonché la promozione dello Stato di Diritto e affrontare le questioni essenziali legate ai diritti umani. È in prima linea a tutela del diritto di difesa, quindi degli avvocati che ricevano ingiustificate pressioni o minacce, in Italia e all’Estero, attraverso la propria attività di sensibilizzazione e difesa e opponendosi ad iniziative di ostacolo al corretto funzionamento del sistema giudiziario e degli organismi rappresentativi dell’avvocatura.